A tutte voi donne.
Onoriamo oggi la memoria delle donne uccise da compagni, amici, o sconosciuti, in circostanze
legate ad accessi di gelosia, a desideri sessuali non corrisposti, o a veri e propri stupri.
Il malinteso senso di proprietà, esteso al rapporto con un essere umano, quasi sempre una
donna, distorce sempre i sentimenti, al punto tale da non renderli più riconoscibili, né
qualificabili come tali.
Con una triste similitudine con le vittime sul lavoro, vorrei porre un accento forte sulla
prevenzione degli omicidi di donne, basata sull’allontanamento precoce da un rapporto di
coppia alle prime avvisaglie di violenza, alle prime privazioni delle libertà, alla prima
percezione di patologica tossicità dello stesso.
Non deve esserci nessuno che imponga niente a nessuno; un rapporto di coppia o è fondato
sull’amore, oppure semplicemente non è, e non deve essere portato avanti.
Se ci si incunea in un vicolo stretto e poco illuminato, alla fine si rischia di non riuscire a
districarsi, per poter poi tornare indietro sui propri passi, e non ripercorrerli più.
Il Preside Riccardo
da Roberto Patanè